Publicato il : 8 Giugno 2024 |

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Spesso si sottovaluta il significato profondo del conigli, sia per la sua statura che per la sua semplicità; e quindi cosa rappresenta il coniglio? In Giappone viene considerato quasi al pari di un kami (spirito). Esso ha diversi significati e varie morali che evidenzia nelle varie storie mitologiche del folklore giapponese. Andiamo dunque a scoprire Il coniglio e il suo significato.

Il simbolismo del Coniglio

il coniglio è un simbolo di fortuna nel folclore americano ed europeo e la sua zampa è considerata tutt’ora un amuleto popolare per attirare la buona sorte.

Il coniglio ha il principale significato della Purezza e della fertilità (visto la sua natura). Nella cultura giapponese, per le leggende del coniglio sulla luna, esso è il simbolo per eccellenza della bontà del sacrificio spontaneo per gli altri, e il suo significato coniglio è profondamente radicato nel folklore.

Il coniglio è da sempre considerato simbolo di fertilità e rinascita Nella cultura mesopotamica, i conigli venivano associati al potere femminile per la loro abilità di procreare in maniera facile e rapida. E’ un animale portafortuna legato alla fertilità, alla crescita e all’abbondanza.

Nella cultura celtica e germanica, era associato alla dea della primavera e della fertilità, simboleggiando la rinascita.

fonte petme.it

Il coniglio e il suo significato con altri elementi

Al di la della leggenda del coniglio sulla luna che rappresenta la bontà e il sacrificio del coniglio nella leggenda giapponese (vedi a seguire), il coniglio con la luna vuole anche significare intuizione, magia, creatività.

Vita familiare serena e ovviamente anche fertilità nella coppia.

Rappresenta un amuleto fortunato


Le leggende della mitologia giapponese sul coniglio

In giapponese coniglio si dice Usagi 兎, anche l’ideogramma alla lontana ricorda un coniglio con la linea superiore che si può ricondurre alle orecchie. Il coniglio o lepre giapponese ha un manto grigio, marrone ma nella stagione invernale muta in bianco.

Il Coniglio, oltre ad rappresentare il coniglio della luna che spieghiamo di seguito, viene anche visto come simbolo della montagna e come messaggero degli dei della montagna. Nella prefettura di Shiga si dice che nei giorni in cui si celebra il dio della montagna, egli cavalcando un coniglio bianco faccia il giro delle montagne. Secondo la zona di Kyoto invece il dio della montagna prenderebbe le sembianze di un coniglio bianco . Per questo non si dovrebbe mai catturare dei conigli bianchi.

La storia del Coniglio Lunare

Il coniglio lunare (in giapponese 月の兎 tsuki no usagi), è un essere mitologico molto presente nei racconti dei paesi orientali come Giappone, Corea, Cina.

La storia vuole che nelle notti di luna piena, sia possibile osservare la forma di un coniglio (data appunto dagli avvallamenti e crateri lunari) con accanto un pestello da cucina. Un’altra versione dice che guardando bene la luna si possono vedere dei conigli intenti a preparare il mochi con il tradizionale martello di legno.

La più antica testimonianza del mito del coniglio lunare risale al Periodo dei regni combattenti dell’antica Cina (453 a.C. al 221 a.C), nel quale viene menzionata la credenza per la quale sulla Luna, insieme ad un rospo, si troverebbe un coniglio occupato a sminuzzare nel suo pestello le erbe per l’immortalità. Tuttavia questo mito narra solo della sua presenza sul satellite terrestre, mentre solo leggendo il Śaśajâtaka, un racconto buddhista, si può scoprire come questi piccoli animali siano arrivati così lontano.

Il racconto narra di quattro amici animali: una scimmia, una lontra, uno sciacallo ed un coniglio bianco che nel giorno della meditazione ovvero il sacro Uposatha, decisero di cimentarsi in opere di bene. Lungo un sentiero di montagna, dunque, incontrarono un anziano signore, il quale era sul punto di morire di fame. Così gli animali decisero di mettersi all’opera: la scimmia grazie ai suoi lunghi arti e alle sue doti di ottima arrampicatrice, colse i frutti più buoni dai rami degli alberi più alti, la lontra, di suo, pescò ottimi pesci, essendo un’abile nuotatrice, lo sciacallo non fu da meno e, sbagliando, rubò da una casa carne e verdure. Il coniglio invece riuscì solamente ad accaparrarsi dell’erba, di fatto le sue doti non erano uniche e non sarebbero servite a molto, dunque disperato si gettò nel fuoco e donò le sue stesse carni al povero affamato.

Ammirando il gesto del coniglio, le divinità decisero di donargli un posto in cielo, dove fosse visibile a molte persone, nacque dunque la leggenda del coniglio lunare.

Un’altra versione di leggenda giapponese che racconta che molto tempo fa, il Vecchio della Luna decise di visitare la Terra. Si travestì come un vecchio mendicante e chiese a Saru (scimmia), Kitsune (volpe) e Usagi (coniglio) un po‘ di cibo. Saru, la scimmia, si arrampicò su un albero e gli portò qualche frutto. Kitsune, la volpe, andò ad un corso d’acqua e gli afferrò un pesce. Ma Usagi, il coniglio non trovò nulla per lui da mangiare, se non l’erba. Così, invece, Usagi chiese al mendicante di accendere un fuoco. Dopo che il mendicante costruì il fuoco, Usagi vi saltò dentro e si offrì come pasto. Improvvisamente, il mendicante si trasformò di nuovo nel Vecchio della Luna e salvò Usagi dalle fiamme. E gli disse: “Usagi-san, non farti del male per causa mia. Dal momento che sei stato il più gentile di tutti, io vi porterò indietro sulla luna a vivere con me.”

fonte: giapponeinitalia.org

Okuninushi e il Coniglio di Inaba

Secondo il folklore giapponese, il Giappone è stato originato da due divinità, ovvero Izanami ed Izanagi, a loro volta essi diedero alla luce 3 figli: Susanoo, Amaterasu e Tsukuyomi. La leggenda presa in questione cita uno degli 80 discendenti del dio Susanoo, nonchè il più giovane ed ingenuo, ovvero il ragazzo di nome Okuninushi.

Okuninushi, insieme agli altri 79 discendenti, si mise in marcia per raggiungere la principessa Yakami di Inaba, famosa in tutto il regno per la sua bellezza.

Il ragazzo essendo il più piccolo e debole del gruppo venne preso di mira e così gli furono affidati lavori molto pesanti, come per esempio portare i bagagli degli altri pretendenti. Proprio per colpa di ciò egli rimase indietro, affaticato dal carico.

Durante il cammino gli altri ragazzi incontrarono un coniglio privo di pelliccia, che chiese loro consiglio su come ripristinare il suo manto, così i giovani lo imbrogliarono dicendo all’animale che il metodo migliore era quello di tuffarsi nell’acqua salata del mare per poi distendersi al sole. Il coniglio, felice, seguì gli ordini ma ciò non funzionò, bensì peggiorò solo la situazione, causandogli piaghe e ferite su tutto il corpo.

Di lì a poco giunse Okuninushi che vedendo l’essere ridotto in quello stato gliene domandò la causa, così facendo il coniglio iniziò a raccontargli l’inganno tesogli dai suoi compagni ed anche il motivo della perdita della sua pelliccia:

Il coniglio perse la pelliccia perché si trovava nell’isola di Oki e per tornare nella terraferma sfidò i wani, (coccodrilli o mostri marini). A chi avesse la tribù più numerosa, i wani si misero in una fila lunga tanto da creare un ponte dall’isola alla terraferma. Il coniglio fingendo di contarli li usò per attraversare il mare e quasi arrivato li sbeffeggiò ma l’ultimo mostro lo morse strappandogli la pelliccia.

il coniglio e il suo significato - gadgetstore
Il coniglio attraversa il fiume

Il giovane consigliò quindi all’animale di bagnarsi con l’acqua di fiume e successivamente rotolarsi nel polline, il coniglio acconsentì e dopo non molto tempo guarì del tutto. Per ringraziare Okuninushi, il piccolo essere fece in modo che la principessa scegliesse lui come marito e così fu.

Per questa storia ambientata a Inaba vi è un santuario shintoista dedicato al coniglio bianco. Inoltre in altri santuari è presente sempre come messaggero degli dei per questo nella cultura giapponese il coniglio non è molto diffuso come cibo ma più come animale da compagnia. Anche se l’influsso delle cucine straniere lo si può trovare nei piatti di ristoranti europei in Giappone.

La festa della luna

Queste parole si riferiscono all’usanza tradizionale giapponese di celebrare la Luna e il raccolto autunnale.  In Giappone si ritiene che la luna più bella dell’anno sia quella autunnale, visibile durante il plenilunio di settembre, noto come plenilunio del raccolto o harvest moon: la luna piena più vicina all’equinozio d’autunno. Ma non solo per il Giappone, questo periodo è speciale in tutta l’Asia: in Cina si celebra la Festa di Metà Autunno, in Giappone si osserva la luna Tsukimi , mentre in Corea si festeggia Chuseok, la festa della Luna del Raccolto.

I termini Tsukimi e Jugoya

I due termini giapponesi vogliono sottolineare i festeggiamenti che comprendono la Luna e l’equinozio d’autunno. Jugoya è una parola che intende la quindicesima notte dell’ottavo mese nel calendario lunare, usato nella tradizione giapponese, nella quale cade la Luna piena più vicina all’equinozio autunnale, mentre Tsukimi è la parola utilizzata per chiamare il festival giapponese della Luna, e significa letteralmente “Guardare la Luna”.

La leggenda metropolitana giapponese dei giorni nostri

Nel Giappone moderno invece vi è la leggenda metropolitana senza fondamenta scientifico che i conigli muoiano di solitudine, si dice che sia anche una mossa commerciale per farne acquistare più di uno. Un’altra particolarità del coniglio è nella lingua giapponese: per fare la conta di un oggetto dopo il numero è presente una parola classificatore che varia se si sta parlando di cose o animali (3 mele –> 3 *suffisso* mele); per il coniglio si usa lo stesso classificatore degli uccelli, questa particolarità ha varie teorie, una di queste che le grandi orecchie ricordino le piume o le ali degli uccelli, quando era proibita la carne di animale vennero classificati come uccelli per scavalcare questa legge.

fonte : otakusjournal.it | eurasialanguageacademy.com


Le Storie Europee e Americane sul coniglio

Nella cultura celtica e germanica, era associato alla dea della primavera e della fertilità, simboleggiando la rinascita.

I celti ammiravano la velocità e l’intuizione del coniglio. Lo consideravano una creatura sovrannaturale capace di cambiare forma e viaggiare tra i mondi.

Il portafortuna Zampa di coniglio

Porta Fortuna in generale, cura del mal di denti se portata al collo, cura medievale per i reumatismi.

La zampa di coniglio viene ritenuto, insieme al ferro di cavallo, uno dei più antichi portafortuna ed anche uno dei più diffusi. Pare che il suo uso per fini magici risalga al 600 a.C. quando in età precristiana si diffusero voci secondo cui alcuni ammalati di gotta, reumatismi e crampi erano miracolosamente guariti quando qualcuno strofinò sulla parte dolorante la zampa di una lepre, considerato al tempo un animale temuto e rispettato. Tale superstizione poi si diffuse in Europa e Saia s vi rimase fino all’avvento del cristianesimo che bandì ogni pratica magica e stregoneria pagana. Quando poi cominciò il proliferare dei conigli la zampa di lepre fu sostituita con quella di coniglio. 

Con l’avvento del Medioevo si iniziò anche a regalare le zampe di coniglio come protezione dal malocchio e da altre entità malevole. Inoltre al tempo c’era anche la credenza che fosse un ottimo anestetico contro il mal di denti se portato come ciondolo.

Anche nel Nord America le zampe di coniglio divennero amuleti molto diffusi, specialmente tra i praticanti dell’Hodoo e tra i giocatori d’ azzardo. 

Le zampe fortunate dovevano essere realizzate in momenti e metodi speciali: non tutte le zampe del coniglio porta fortuna, quella che sarebbe in grado di garantire la buona sorte è la zampa sinistra posteriore, ed il coniglio deve essere ucciso da una pallottola d’argento durante un venerdì piovoso (possibilmente il 13) oppure la notte di Halloween o di luna piena. 

fonte: donnadifiori.eu

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