Publicato il : 11 Gennaio 2024 |

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L’AIRONE – SAGI

Elaborare i Lutti, Longevità, fedeltà

Gli aironi sono comunemente avvistati in piedi sereni, lungo i fiumi o nelle paludi, sulle loro lunghe zampe sottili; quando spicca il volo, si può assistere a uno spettacolo di inaspettata maestosità. A differenza della sua cugina, la gru, che simboleggia la pace, la fortuna e la longevità, il significato dell’airone è più misterioso: legato agli spiriti, agli dei, alla morte e a un altro mondo. Ha quindi un legame con il mondo degli spiriti e può essere adatto per aiutare ad elaborare i lutti. Inoltre è considerato un animale longevo in Giappone, tanto che i miti dicono che può vivere mille anni e infine è un compagno fedele, visto che si accoppia con una sola compagna nella vita.


CARPA KOI e Pesci – Un simbolo di longevità e fortuna

Perseveranza, fedeltà, Coraggio, Longevità, buona fortuna in generale.

Nella cultura orientale e più nello specifico in quella giapponese, la carpa koi è un animale molto apprezzato e stimato, non solo per la sua bellezza come pesce colorato ma soprattutto per quello che simboleggia ovvero principalmente la perseveranza. La carpa è inoltre evocativa della fedeltà nel matrimonio e buona fortuna in genere.
La carpa (“Koi” in giapponese appunto) è sempre in movimento ed è considerata uno dei pesci con più energia e forza. E’ inoltre in grado di nuotare controcorrente, e ciò viene interpretato sia come una rappresentazione anticonformista (la forza di non seguire la corrente, bensì di seguire la propria via indipendentemente dal resto) che come forza di superare le avversità.

Il simbolismo generale dei Pesci

Abbondanza e ricchezza (finanziaria): I pesci sono sempre stati associati all’abbondanza e alla ricchezza nella cultura giapponese. Così i pesci, comprese le carpe, rappresentano un pesce in acqua, nuotando in un oceano di opportunità e successo finanziario.

Variante pesce Orata e il significato

Il kanji 鯛 (orata il pesce) che si legge “tai” (たい) si trova nelle parole “おめでたい” (“sii felice) e “おやかりたい” (ti sia grato). A seconda della sfumatura che ha il pesce (tende al bianco e al rosso) cambia il tipo di fortuna che porta: bianca per buon auspicio, rossa per la salute.

Rosso per la buona salute e quindi longevità; ma anche per energia e passione. Bianco per il buon auspicio e quindi fortuna, Nero per i guerrieri e chi vuole ottenere successo, Blu fertilità


CERVO – logevità e saggezza

Fortuna in generale, Abbondanza, fertilità, Primavera, Saggezza, Longevità (manto bianco)

In Giappone il cervo è l’emblema di Jurojin , divinità del successo delle dottrine, e rappresenta anche uno dei sette dei shintoisti della fortuna. Ma spesso nel Shintoismo, la religione tradizionale giapponese, è spesso considerato un messaggero degli dei, in particolare della dea del sole Amaterasu. Si narra che la dea possa apparire sotto forma di un cervo bianco, portando sul dorso un albero con il disco solare.

Il cervo, con la sua grazia e la sua longevità, è un simbolo di saggezza e di lunga vita. Questo si lega anche alle leggende per cui il cervo cambi il colore del manto con l’età, si dice che il cervo possa vivere per migliaia di anni e che il suo manto cambi colore con l’età, diventando bianco puro; mentre nei primi 1000 anni diventa blu e nei 2000 anni diventi nero.

Secondo il folclore giapponese il cervo trasmette naturalmente una sorta di naturale malinconia ed è raffigurato spesso vicino ad alberi in veste autunnale. Recita una famosa poesia – ” in autunno gli aceri si colorano e il cervo chiama la sua cerva .” Cervo e Autunno sono rappresentazione della Malinconia. Spesso viene raffigurato anche con gli occhi verso la luna.

Il cervo bianco e la luna

Il cervo bianco rappresenta la longevità, e il collegamento con il divino; la luna, a sua volta, è un simbolo importante nella cultura giapponese, associata alla femminilità, alla bellezza e alla spiritualità. La combinazione del cervo e della luna crea un’immagine potente, che evoca sentimenti di pace, serenità e armonia con l’universo.

Inoltre è usato per rappresentare cose miti e pacate , ma anche alto rango e longevità. Esistono inoltre numerose novelle con protagonisti cervi , molte delle quali sottolineano la sua nobiltà d’animo nei confronti dei suio simili e degli uomini.

Leggi la novella Buddista sul cervo: (clicca qui)

Una famosa novella buddista indiana conosciuta in tutto l’estremo oriente. “Un famoso re indiano era solito organizzare grosse battute di caccia nei suoi possedimenti , durante queste battute i dignitari e il re stesso tiravano ad abbattere il maggior numero di cervi possibile senza curarsi di usarne la carne per cibarsi. Il rè dei cervi , assistendo di nascosto ad una di queste battute decise che doveva assolutamente comunicare in qualche modo con il re degli uomini , durante una pausa della caccia uscì allo scoperto lentamente dai cespugli e si diresse verso l’uomo che identificò come il capo degli uomini e si fermò al suo cospetto con lo sguardo severo e composto su tutti gli arti , il re , sorpreso da tale comportamento , si fermò ad osservare il pelo insolitamente lucido e l’aspetto particolarmente dignitoso di quel possente e coraggioso esemplare e , guardandolo negli occhi, capì senza remora che doveva trovarsi di fronte al rè dei cervi in persona , impressionato da tanto coraggio , nobiltà e bellezza decise di interrompere la caccia e di tornare al castello senza più scoccare altre frecce per quel giorno.

Il rè dei cervi capì che si sarebbe trattata solamente di una semplice tregua e stabilì che da quel giorno un cervo si sarebbe dovuto sacrificare volontariamente agli uomini per placarne la furia assassina presentandosi come bersaglio di fronte al castello del re degli uomini e che sarebbe stato usato un sorteggio per decidere chi sarebbe dovuto andare , e così fu per settimane .. Il re non era stupito da quella strana affluenza regolare e giornaliera di cervi che , regolarmente e per esercitarsi , gli arceri delle mura abbattevano , infatti era ben conscio di aver in qualche modo un patto con un’altro nobile rè .

Un giorno capitò che venne sorteggiata una cerva gravida , alcuni mossero delle remore , altri dissero che il sorteggio era tale e non si poteva rifare in nessun caso .. Il re dei cervi , avvilito dalle conseguenze di quel sorteggio ingiusto e conscio che non poteva assolutamente rimangiarsi la parola decise di offrirsi al posto della cerbiatta gravida e stabilì che nessuno avrebbe potuto opporsi al cambio , si presentò sotto le mura. gli arceri scoccarono mille frecce prima che quel possente esemplare cadesse esanime al suolo e smettesse di muoversi , smosso da tanto rumore il rè chiese che cosa fosse successo e lo informarono che quel giorno si era presentato un cervo insolitamente possente e abile , il re chiese di vederlo e ordinò che venisse portata la carcassa al suo cospetto .. Riconobbe in quel cervo quell’esemplare che gli aveva dato tanto da pensare e , commosso , ordinò che , da quel giorno , nessuno avrebbe più scoccato frecce contro ai cervi se non per cibarsene .

fonte: intk-token.it

Il Dio Cervo, o il Cervo Celeste, sembra accomunare varie popolazioni asiatiche fino al Tibet, tanto da poter riconoscere nelle stesse una matrice comune, la stessa matrice di cui parla chi sostiene l’esistenza di un Bön primitivo centroasiatico, che poi si è stanziato in Tibet dando origine al Bön tibetano ed influenzando successivamente l’immaginario tibetano del Buddhismo. 

Bianco (simbolo della dea del sole, e quindi longevità)

CONIGLIO – Un simbolo fortunato e primaverile

Fortuna in generale, Abbondanza, fertilità, Primavera

Nella cultura orientale il coniglio (solitamente bianco) simboleggia la Purezza e la Bontà. E’ anche un simbolo di Sacrificio volontario per gli altri. La sua natura lo rende un ottimo simbolo di fertilità e una coppia di conigli è un buon auspicio per le coppie felici e fertili.

Nella cultura europea il coniglio è solitamente conosciuto come simbolo di Primavera e quindi di abbondanza, fertilità, rinascita della natura. Mentre è ormai diffuso in tutto il mondo l’amuleto di buona fortuna della zampa di coniglio.

Il simbolismo generale del Coniglio うさぎ

Abbondanza, Fertilità, Primavera (rinascita) per la sua natura animale. Purezza e Bontà e pronto al sacrificio nella cultura giapponese. Portafortuna con l’amuleto della zampa. La Coppia di conigli per la coppia felice e fertile, Luna e coniglio bontà e sacrificio, ma anche magia e intuizione. 

Il Drago

Spirito Protettore (persone e cose), contro il tempo atmosferico impervio (contro acqua e fuoco), Custode dei viaggi, Fortuna negli affari e nella ricchezza, Abbondanza, fertilità, longevità. Forza e Potere, Saggezza e Conoscenza. FORTUNA IN GENERALE

Il drago è universalmente riconosciuto come una delle creature mitologiche più imponenti, capace di suscitare rispetto, timore e ammirazione. La sua natura eterea gli consente di solcare i cieli o di celarsi nelle profondità acquatiche. A differenza della tradizione occidentale, in Oriente il drago incarna valori eminentemente positivi: forza, potenza spirituale, saggezza, benevolenza, immortalità e l’infinito. Anticamente, si attribuivano ai draghi i mutamenti climatici improvvisi, così come i lampi e i tuoni primaverili, interpretati come il loro ritorno celeste dopo un letargo invernale trascorso sottoterra. Questa creatura è anche un potente simbolo di equilibrio, rappresentato come un amalgama armonioso di diversi animali: il corpo di un serpente, le squame di una carpa, le corna di un giovane cervo, il naso di un demone Oni, la testa di un cammello, le orecchie di una mucca, la barba di una tigre, i baffi di un gambero reale e gli artigli di un’aquila reale.

Il simbolismo generale del Drago

Il drago rappresenta un accumulatore enorme di simbolismi: è un Protettore tutto tondo, perché protegge sia dalla malattia, dalla sfortuna, dagli spiriti maligni, ma soprattutto dagli eventi naturali impervi legati all’acqua (tempeste, alluvioni e simili) e al fuoco (perché li domina). Ideale per chi viaggia. E’ un simbolo di fortuna in generale, ma anche fortuna negli affari e nella carriera che fortuna come ricchezza monetaria. E’ simbolo di coraggio e potere, saggezza e conoscenza, per questo può essere un sostegno per la forza interiore e la consapevolezza degli eventi. Vive molto a lungo, anche 1000 anni e quindi è simbolo di longevità come altri animali. Infine è abbondanza e fertilità.

Nero: Il Drago di colore Nero viene raffigurato quando ha meno di 100 anni e porta solo gli ordini dei suoi superiori è associato all’aria e alla tempesta. Blu: Il Drago Blu è il messaggero degli dei, protegge dalle malattie e dai disastri naturali. Verde: Il Drago Verde ha più di 100 anni ed è di buon auspicio perché legato alla natura e alla vita. Oro: Il Drago d’Oro ha 1000 anni e da il buon auspicio della longevità perché il simbolismo di chi possiede il drago dorato è il raggiungimento dell’immortalità. e chi lo indossa pare abbia il potere di raggiungere l’immortalità. Rosso: Può simboleggiare ferocia e la capacità di creare tempeste, ma anche protezione. Bianco: Talvolta legato alla morte o a draghi divinizzati.

L’elefante: simbolo di saggezza e forza

L’elefante è uno dei più noti animali portafortuna, particolarmente venerato in Asia e in Africa. Nella cultura indiana, rappresenta il dio Ganesha, simbolo di saggezza, forza e buona fortuna. Anche in Africa è considerato un animale sacro e portatore di buon auspicio. Le statue e le immagini di elefanti con la proboscide rivolta verso l’alto sono un simbolo di fortuna e protezione dagli infortuni e dalle avversità.

La Farfalla

il primo valore da attribuire a questo animale è sicuramente quello spirituale. Dietro ai mutamenti della farfalla si può scorgere il ciclo della vita, la trasformazione e la morte. Secondo la credenza, la morte aleggia attorno all’immagine della farfalla. Si pensa, infatti, che questo animale trasporti le anime dei defunti o le rappresenti. Secondo delle leggende popolari, seguendo la scia di una farfalla si possono scoprire le soluzioni ai problemi che attanagliano l’animo umano. Simbolo anche di matrimonio ed unione, se raffigurate in coppia. Ma si contrappone un’immagine oscura: le farfalle in coppia, possono raffigurare una coppia di amanti suicidi per amore

Il Gatto e Maneki neko, il gatto portafortuna

Buon auspicio, richiamare a se soldi, serenità, fortuna, amore.

In Giappone i gatti furono introdotti circa 1000 anni fa attraverso la Cina perché si credeva che proteggessero i bachi da seta. Nonostante questo però nemmeno in Oriente all’inizio la fama del gatto era del tutto positiva, anzi, venivano creduti malvagi. Nella sua forma di talismano portafortuna il maneki neko nasce in Giappone, nel quartiere di Asakusa a Tokyo nella seconda metà del diciottesimo secolo, ma le sue origini sono avvolte dal mistero e affondano nella cultura cinese. Nell’opera cinese Yuyozasso nell’anno 860, è infatti menzionata la credenza secondo la quale quando il gatto si pulisce il muso, se solleva la zampa oltre l’orecchio, è il segnale che un ospite sta arrivando.  Numerose sono le leggende che lo vedono protagonista. Tra tutte, la più famosa è quella del tempio Gotoku-ji a Setagaya. 
Il maneki neko può variare di colore: a ciascuno di essi viene attribuita una particolare funzione. Così il gatto dal pelo bianco porta fortuna, mentre quello nero è foriero di serenità; il giallo e il dorato garantiscono ricchezze, il rosso è di buon auspicio per il lavoro, il rosa per gli affetti.

Rosso (Contro gli spiriti malvagi e malanni fisici), Nero (Buona salute e favorisce relazioni), Bianco (fortuna in generale), Blu (fertilità), Oro Giallo (denaro e prosperità), Rosa (fortuna in amore), Verde (raggiungere obbiettivi, protezione incidenti stradali), Viola (realizzare i sogni)

La Gru (o cicogna) – Lunga vita , ma anche simbolo di fortuna

longevità, fertilità, fedeltà coppie, buona fortuna in generale. Richieste di guarigione (salute).

La gru del Giappone, o gru dalla corona rossa (detta Tancho in giapponese), è un animale iconico del Giappone. La specie è simbolo di lunga vita perché la tradizione pensa che la gru del Giappone viva per 1000 anni per trasportare le anime in paradiso. Simbolismo molto simile all’Airone. Ma sono diverse le leggende che la vedono protagonista.

La gru rappresenta principalmente la fortuna, per questo è di buon auspicio regalare un oggetto che riporta la sua figura. È inoltre un regalo adatto alle giovani coppie di sposi poiché, per le sue abitudini monogame, la gru rappresenta la fedeltà. Non è questo l’unico collegamento che questo animale ha con l’amore di coppia. Viene infatti spesso rappresentata nelle opere d’arte nell’atto di danzare. Si tratta appunto della “danza dell’amore”, affascinante rituale nel quale due esemplari si “esibiscono” durante la fase del corteggiamento. 

È chiamato anche ‘uccello della pace’ ‘della felicità’. Infatti, in Estremo Oriente, quando qualcuno vede una gru è considerato di buon auspicio. Secondo una leggenda, la gru protegge i deboli con le sue grandi ali e trasporta le persone verso alti livelli di spiritualità. Quando qualcuno muore, si dice che porti la sua anima in paradiso. Non è solo uno dei tanti simboli giapponesi ma è l’animale che rappresenta il Giappone.

Il racconto popolare più conosciuto è quello che unisce la gru ad una abilità artistica giapponese nota in tutto il mondo. Si tratta degli origami, l’antica arte di creare forme dettagliate piegando la carta. L’orizuru (ori – “piegato” e tsuru – “gru”) è infatti la forma più classica di tutti gli origami giapponesi. La realizzazione di un orizuru è di solito legata all’intima richiesta di veder accolti i propri desideri. Parliamo per lo più di desideri di guarigione da malattie e in generale collegati alla salute. Si narra infatti che  il sogno di vivere a lungo e in salute possa essere esaudito piegando mille gru di carta.

Il Gufo  (ふくろう) – Fortuna e saggezza

Fortuna, Saggezza

Anche questo è un simbolo di fortuna universale ma anche di saggezza, apprendimento e arte.

Per i giapponesi in particolare dal modo di dire riguardante il gufo: “福来朗”=(fukurai akira) la fortuna verrà, “不苦労”= (fukurō) nessun problema ci sarà, “福老”= (fukurō)  farà accumulare anni di fortuna.

Il gufo è anche custode della saggezza e della conoscenza. Considerato animale portafortuna in molte culture, anche se con significati diversi. Nella cultura greca antica, la civetta era il simbolo di Atena, dea della saggezza e della conoscenza. Nella cultura indù, il barbagianni è noto per essere il veicolo della dea Lakshmi, custode della fortuna e della prosperità. Per questo motivo, il gufo è associato alla saggezza, all’intelligenza e alla protezione contro gli inganni e le illusioni. Parere opposto per altre tradizioni, dove il gufo è anche visto come un presagio di sventura e un portatore di cattive notizie.

La Libellula

Simbolo del coraggio, della forza, della gioia, del successo nelle arti marziali e del successo in generale. È l’emblema del Giappone, ammirata per la sua grazia, per l’eleganza, per la delicatezza e per le sue grandi ali.

il significati degli animali nella tradizione giapponese - gadgetstore

Da sempre, la libellula è vista dai giapponesi come una rappresentazione di grande forza interiore. In passato venivano chiamate kashimushi, cioè ‘insetti vincente’, nome dovuto al fatto che le libellule volano sempre in avanti e non retrocedono mai. Concetto molto apprezzato dai samurai che incidono una libellula, come decorazione, su elmi ed armature. Si racconta che, il primo imperatore, Jimmu Tenno si arrampicò su una montagna nella regione di Yamato e, una volta raggiunta la cima, osservò la sua terra e disse: ‘La forma della mia nazione è simile a due libellule in amore’. Infatti, il primo nome che venne dato al Giappone fu Akitsu Shima, ossia ‘l’isola delle libellule’. 

Passerotto giapponese – Il piviere (千鳥) – per coppie e giocatori

Porta fortuna al gioco – Vicino all’acqua è un talismano per la protezione della vita familiare o di coppia.

Un modo di dire giapponese sostiene che “千鳥=千取り→千の福を取る” (che si legge “chidori = chitori → sennofukuotoru”) cioè che vedere un piviere porta mille fortune.

È considerato un porta fortuna per il gioco. Se lo si vede disegnato con l’acqua (波千鳥) è considerato un talismano per la sicurezza della vita familiare o di coppia.

Il pesce rosso: metafora di abbondanza e successo

Il pesce rosso è un altro animale portafortuna di origine orientale, soprattutto nelle culture cinese e giapponese. Simboleggia l’abbondanza, la ricchezza e il successo ed è spesso utilizzato come elemento decorativo nelle abitazioni per attirare la fortuna. Inoltre è spesso associato all’elemento dell’acqua, che nella filosofia cinese rappresenta il flusso ininterrotto di energia vitale e prosperità.


PROCIONE – Tanuki, il cane procione e la teiera

Il tanuki è un animale magico in grado di modificare il proprio aspetto per assumere diverse sembianze, in particolare umane. Arrivato in Giappone dalla Cina tra il IV e il VII secolo d.C., unitamente alla tradizione folkloristica legata al mito della volpe, il cane procione era nell’antichità considerato uno spirito maligno portatore di sventura, data la sua tendenza a perseguitare gli uomini e impossessarsi dei loro corpi. Le prime testimonianze sui tanuki si ritrovano in testi letterari come il Nihon Shoki  e il Nihon Ryōiki , in cui le misteriose creature si tramutavano in uomini per imitarne azioni e comportamenti. Come la volpe, anche il tanuki può assumere l’aspetto di una donna seducente per attirare nei boschi le sue prede, sebbene il suo travestimento caratteristico sia senz’altro il monaco, di cui sa intonare perfettamente i canti funerari rituali. 

La leggenda più nota narra di un anziano venditore che passava le sue giornate in cerca di oggetti da rivendere. Un giorno mentre passeggiava nel bosco vide una creatura che era rimasta intrappolata, così avvicinandosi ad essa la liberò. Quella sera stessa, l’uomo ricevette la visita del tanuki. Conoscendo il suo stato economico e sapeva che un monaco buddista gli aveva chiesto se gli poteva fornire una teiera che al momento non aveva in negozio, si trasformò in una teiera. Così il venditore, sorpreso, sotto l’insistenza della creatura, si diresse verso il tempio per portare la teiera al monaco. Il monaco poco dopo preparò la teiera e la mise sul fuoco per far bollire l’acqua, ma il tanuki, non riuscendo a resistere al calore, usò i suoi poteri facendosi comparire solo le gambe per scappare via. Poco dopo il monaco tornò dall’uomo, per chiedergli di restituirgli il denaro, in quanto riteneva di esser stato truffato. Nonostante quel denaro gli servisse il venditore restituì ugualmente la somma al monaco. Assistendo alla scena, il tanuki fu dispiaciuto per ciò che era accaduto. Dopo esser stato curato dall’uomo, pensò che doveva esserci un altro modo per poter ricavare denaro senza che nessuno ci rimettesse. Così i due decisero di mettere in opera un numero da circo per le strade, dove il tanuki si esibiva come funambolo, acquisendo le forme più disparate, e l’uomo accompagnava il tutto con la musica. Molto presto l’uomo divenne ricco e famoso e il tanuki si sentì finalmente sdebitato. Per lungo tempo, i cani procioni giapponesi sono stati considerati creature vicine al divino e governatori del mondo naturale. 

Il tanuki come lo conosciamo oggi ha caratteristiche molto diverse da quello del passato, sia nell’aspetto che nel ruolo. Il folklore lo vuole raffigurato come un procione antropomorfo di grossa stazza, con una pancia enorme e una foglia di loto sulla testa. Secondo gli studiosi, la foglia potrebbe essere un rimpiazzo del teschio umano che la volpe cinese è solita tenere sulla testa prima di trasformarsi. Solo nel XIX secolo, la foglia è stata rimpiazzata con un cappello di paglia, di quelli che i monaci itineranti utilizzavano per ripararsi dalla pioggia e dalla neve. L’idea proviene, forse, da alcuni canti kyotesi e osakesi del XVI e XVII secolo. Un secolo più tardi si aggiunse il particolare del tokkuri, il fiasco di sake che il tanuki porta sempre con sé. Il particolare che del tanuki incuriosisce maggiormente è il suo enorme scroto magico. Sembra che il potere e la magia del tanuki risieda soprattutto nei suoi grandi testicoli, davvero esagerati nelle riproduzioni artistiche delle epoche passate e tradizionali. L’immagine attuale e più diffusa del tanuki, sviluppatasi probabilmente in epoca Kamakura,  vede l’animale raffigurato con dei testicoli insolitamente grandi, caratteristica spesso esagerata in particolar mondo nelle rappresentazioni artistiche della creatura, in cui si vedono i testicoli poggiati su una spalla come un sacco o usati come tamburi, oppure per navigare, volare, pescare, o anche ripararsi dalla pioggia. 

La leggenda dello scroto gigante ha origine nella prefettura di Kanazawa. Gli artigiani produttori di foglia d’oro avevano l’usanza di avvolgere sferette del prezioso metallo nella pelle di tanuki prima di procedere al martellamento che lo avrebbe appiattito. Si diceva tra gli artigiani che l’oro fosse così malleabile e la pelle del tanuki così resistente, che anche una minuscola sferetta d’oro potesse arrivare ad estendersi fino ad un’ampiezza di otto tatami, che non a caso è il numero che appare sul tokkuri del tanuki. L’espressione “sferetta d’oro” è la traduzione dal giapponese kin no tama (金の玉), molto somigliante al volgarismo kintama, con cui in giapponese ci si riferisce ai testicoli. Il gioco di parole restò quindi associato allo scroto del tanuki, divenendo simbolo di prosperità, con l’augurio che le proprie ricchezze potessero espandersi proprio come l’oro contenuto nella sua pelle. Il tanuki, dunque, è visto come portatore di denaro e buon auspicio. In alcune storie il tanuki viene dipinto come un animale timido e impaurito, e può capitare che se accade qualcosa di spaventoso o di scioccante, perda temporaneamente i sensi e sembra che dorma. Dal momento che si è sempre pensato che il tanuki cerchi di imbrogliare gli esseri umani, anche questa immagine dell’animale privo di sensi ha iniziato a essere considerata come un inganno del tanuki, da qui il detto “sonno da tanuki“, cioè far finta di dormire per evitare situazioni spiacevoli.


La Rana (かえる) : ricchezza e prosperità – protezione traffico e ritorno dal viaggio

Ricchezze (soldi) e prosperità, protegge durante il traffico delle auto, ferma la pioggia, Auspicio di buon ritorno da un viaggio

La rana, in particolare quella a tre zampe, è considerata un potente talismano di fortuna e prosperità in molte culture, specialmente in Cina e Giappone. Chiamata “Chan Chu” in cinese, simboleggia l’abbondanza e la ricchezza ed è spesso raffigurata con una moneta in bocca. Si crede che queste rane portino fortuna e attirino denaro, soprattutto se posizionate vicino all’ingresso di casa o dell’ufficio. Nell’agricoltura simboleggia buona fortuna, soprattutto nella coltivazione del riso (alimento fondamentale per i giapponesi).

Dal modo di dire giapponese: “無事かえる”、“福をむかえる”、 “お金がかえる” (che si legge “buji kaeru, fukuo mukaeru, okanega kaeru”). Che tradotto in italiano: “Sicuro torno indietro”, “Alla fortuna mi posso dirigere”, “I soldi fioriscono”. Tutte frasi con la parola “kaeru” che in giapponese significa: “rana”, “tornare”, “potersi dirigere” e “fiorire”. Riguarda la fortuna del futuro o di quello che deve accadere.

Secondo varie leggende, garantisce protezione dagli incendi. È anche un talismano per far fermare la pioggia e per avere sicurezza nel traffico.
Inoltre, siccome kaeru si pronuncia allo stesso modo di ‘ritorno’, esiste la credenza che regalare una rana a chi sta per intraprendere un viaggio sia di buon auspicio. 


Il riccio: protettore delle case e dei raccolti

Il riccio è un animale portafortuna diffuso soprattutto in Europa. Si crede che protegga le case e i raccolti da spiriti maligni e influssi negativi. Nella tradizione popolare, è considerato un guardiano delle porte e dei confini, in grado di tenere lontano le forze del male. Le sue spine simboleggiano protezione e difesa, mentre il suo aspetto simpatico e bonario ne fa un simbolo di buona sorte e prosperità.


SCHIMMIA – Saru, la scimmia mediatrice tra Dei e uomini

protettrice dei cavalli, scacciare gli spiriti maligni, Buona Sorte, Lunga Vita, Auspicio Bambini

 In antichità si credeva che la scimmia fosse protettrice dei cavalli e mediatrice tra gli Dei e gli umani, capace di scacciare gli spiriti maligni per aprire la strada alla buona sorte. Il Sarumawashi era uno spettaccolo allestito nei teatri pubblici già mille anni fa in cui ogni numero aveva un significato: quando l’addestratore prendeva l’animale per le braccia e lo faceva ruotare lo spazio dell’esibizione veniva purificato, quando una scimmia saltava tra due cerchi diffondeva salute e lunga vita, farla camminare sui trampoli era augurio di benessere e felicità per la crescita dei bambini. Ancora oggi la tradizione delle scimmie negli spettacoli viene portata avanti da un gruppo di addestratori che promuove la rinascita del Sarumawashi. Al Nikko Saru Gundan si può assistere a spettacoli con le scimmie, ma le esibizioni sembrano ora numeri circensi. Famose sono oggi le immagini delle “scimmie delle nevi” che si rilassano nelle acque calde delle sorgenti termali del Parco Nazionale di Joshinestukogen. Queste scimmie sono diventate una grande attrazione turistica dopo che anni fa la gente del luogo aveva iniziato a dargli da mangiare  per tenerle lontane dalle loro coltivazioni abituandole a vivere lì. Vicino ad Arashiyama, sul monte di Iwatayama, si trova un parco di macachi giapponesi selvatici la cui popolazione è aumentata con la distribuzione di cibo e sono diventate una delle attrazioni turistiche più gettonate della zona. 

La città di Takayama ha un amuleto tutto suo: il sarubobo, tradizionalmente un dono delle nonne verso i nipoti, ma potevano anche essere donati come auspicio per un matrimonio felice e figli buoni ad una figlia maritata da poco.


La tartaruga:  (亀) emblema di longevità e protezione

La tartaruga è un altro animale portafortuna molto diffuso in diverse culture.

Dal modo di dire giapponese: “La tartaruga vive diecimila anni”. In particolare quelle di mare portano fortuna e sono segno di longevità e di protezione. Inoltre, proprio la forma dell’esagono che è quella del guscio della tartaruga è un buon segno propizio.

Nella mitologia cinese e indiana, la tartaruga rappresenta longevità, stabilità e saggezza. Essa è anche associata all’elemento dell’acqua e alla luna, rappresentando il passaggio del tempo e i cicli della vita.


VOLPE – Kitsune

le volpi dal potere di cambiare le loro sembianze.

Lunga Vita – Intelligenza

Nella mitologia giapponese le volpi possiedono una lunga vita, una straordinaria intelligenza e poteri sovrannaturali. Sono dei bakemono (mutaforma) e fanno parte della categoria degli Yokai (spiriti). Il loro potere cresce con l’età, più una volpe è vecchia più è saggia e forte, e si misura dal numero di code: quando una Kitsune arriva ad avere nove code, il suo pelo diventa bianco, argenteo o dorato e prende il nome di Kyuubi no Kitsune (Volpe a Nove Code). Tra le forme comunemente assunte dalle kitsune vi sono uomini anziani, belle donne o giovani ragazze; questi ultimi due esempi sono le trasformazioni più conosciute delle kitsuneNel periodo Heian si credeva infatti che ogni donna vista aggirarsi senza meta, specialmente al crepuscolo o di notte, fosse una volpe. Altri poteri attribuiti a queste creature sono la capacità di appiccare o sputare fuochi, entrare nei sogni, creare illusioni; altre storie e miti raccontano anche di come riescano a piegare il tempo e lo spazio o di assumere anche la forma di altissimi alberi o di diventare addirittura una seconda luna. Vi sono due principali tipi di kitsune.

Le zenko sono volpi celestiali e benevole, associate al culto del dio Inari.

Talvolta sono dette semplicemente “volpi Inari”. Le yako, invece, posseggono un carattere malizioso e intenzioni malvagie. Le tradizioni locali prevedono ulteriori tipi di kitsune: una ninko, per esempio, è uno spirito di volpe invisibile, capace di interagire con gli esseri umani attraverso la pratica della possessione. Esiste anche il fenomeno del Kitsunetsuki che letteralmente significa lo stato di esser ossessionato da una volpe. La vittima è sempre una donna giovane, in cui la volpe entra sotto le sue unghie o attraverso i suoi petti. In alcuni casi, si dice che le espressioni del viso delle vittime cambiano in un tal modo che assomigliano a quelle di una volpe. La tradizione giapponese ritiene che il possesso di volpe può fare vittime analfabete incapaci temporaneamente di leggere e scrivere. Nel periodo Heian il kitsunetsuki iniziò ad essere trattato come una vera malattia, usato per dare spiegazione ai problemi mentali e rimase una diagnosi comune per malattia mentale fino all’inizio del ventesimo secolo. Quelli che soffrono di questa malattia pensano di essere posseduti da una volpe. I sintomi includono voglie di riso o dolci fagioli rossi, apatia, irrequietezza e avversione a essere fissati. In molte raffigurazioni e dipinti, le Kitsune vengono raffigurate mentre proteggono e custodiscono una sfera (Hoshi no Tama o Sfera della Stella): la leggenda racconta che chi riesce ad impossessarsi della sfera può obbligare la Kitsune all’obbedienza; la sfera è importante per la “volpe” perchè è in questa sfera che deposita metà del suo potere quando si trasforma in essere umano o in qualsiasi altra forma. 

Inari è il Kami della fertilità, del riso, dell’agricoltura e dell’industria e del successo terreno ed è una figura popolare nelle credenze shintoiste.

I santuari dedicati al culto di Inari sono più di 30.000 sparsi in tutto il Giappone e fanno capo al famoso Fushimi Inari di Kyoto, noto per i suoi tori color vermiglio donati da aziende e piccole imprese come auspicio per buoni affari. I santuari dedicati da Inari si distinguono anche per la presenza di statue e statuette di kitsune, alcune con in bocca la chiave del magazzino di riso, altre con in bocca una pergamena su cui nei tempi antichi si teneva il conto dei raccolti, altri ancora con in bocca un fascio di piante di riso. 

Le kitsune sono le messaggere di Inari e per compiacerle viengono loro offerti riso, sake e altri cibi, aspettandosi che a loro volta queste intercedano con Inari. Le volpi rientrano a pieno titolo nella cucina giapponese, grazie a piatti come i kitsune udon e l’inarizushi. Il primo piatto consiste in zuppa di udon ricoperta da fette di tofu fritto, alimento di cui le volpi sarebbero ghiotte. Inarizushi è l’impasto di sushi avvolto nel tofu fritto e dolce.

fonte: sognaviaggi.com


fonti: petme.it, viaggiareingiappone.it,watabi.it

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