Nella cultura giapponese, le nuvole (雲, kumo) hanno diversi significati simbolici, principalmente legati alla natura e alla spiritualità. In generale, le nuvole in Giappone sono viste come un simbolo di mistero, cambiamento e connessione con la natura, spesso legate alla mitologia e alla tradizione. Legate quindi al divino, allo spirito non materiale e alle energie attorno al corpo.
Il simbolismo giapponese della nube
Significato: simbolo di buon auspicio (perché messaggere degli dei), presenza o manifestazione del divino, presenza di spiriti (buoni o falsi) delle persone da poco morte come rappresentazione di fuochi fatui (simili alle nuvole come disegno)
Le nuvole come rappresentazione della presenza divina

Il nome “Kumo” ha origini giapponesi e il suo significato letterale è “nuvola”. Questo nome evoca l’immagine di una nuvola bianca e soffice che fluttua nel cielo. La scelta di questo nome può essere associata alla bellezza, alla leggerezza e alla trasformazione, che sono concetti spesso associati alle nuvole.
Il kanji 雲, kumo per indicare le nuvole è composto nella parte superiore dal kanji di pioggia (雨 ame) e nella parte inferiore è rappresentato il concetto di “associazione, incontro”, che compare anche nel kanji 会 con riferimento all’incontro di persone (il cappelletto è una versione compatta di [hito] 人, persona). Simboleggiando così che le nuvole sono il punto di incontro delle gocce di pioggia.
Nella cultura giapponese, le nuvole hanno una grande importanza e sono spesso considerate un simbolo di buon auspicio. Le nuvole che si formano nel cielo sono considerate messaggeri degli dei e possono portare fortuna e prosperità a coloro che le osservano. Il nome “Kumo” può essere interpretato in diversi modi a seconda del contesto e della visione personale. Può essere considerato un nome poetico e romantico, che evoca immagini di leggerezza e serenità. È anche possibile interpretarlo come un simbolo di trasformazione, poiché le nuvole sono in costante movimento e possono assumere forme diverse.
Spesso si vedono rappresentazioni di divinità giapponesi sempre accompagnate da nuvole che simboleggiano l’apparizione di autorità divine, per questo sono messaggere del divino.
La Nuvola come soffio del drago

i draghi (Ryu) sono spesso rappresentati mentre fluttuano tra le nuvole, simboleggiando la loro natura divina e la loro connessione con il cielo e i cieli. Questa iconografia sottolinea la potenza e la maestosità del drago, che è un simbolo importante nella cultura giapponese. Altre volte le nuvole sono rappresentate come icona del soffio del drago stesso.
Il soffio, o respiro, del drago orientale costituisce una delle manifestazioni più dirette e potenti della sua energia vitale e dei suoi straordinari poteri. È attraverso questo alito carico di forza che il drago esercita il suo controllo sugli elementi atmosferici, un ruolo fondamentale nella sua simbologia. È spesso la forza attiva che genera le nuvole che portano la pioggia, vitale per la terra e l’agricoltura, e che governa il vento e i temporali, dimostrando così il suo dominio sul ciclo naturale e sul tempo stesso.
In una prospettiva più filosofica e spirituale, particolarmente rilevante nelle discipline orientali, il soffio del drago può simboleggiare il KI. Questa è l’energia universale, la forza vitale che si ritiene animi e connetta ogni cosa nell’universo. Il drago, quale creatura potente e intimamente legata alle forze primordiali della natura, diviene una perfetta rappresentazione e incarnazione di questa energia cosmica. Il suo soffio è, in sostanza, l’emissione tangibile e visibile del suo potere intrinseco, un’esplosione della sua forza interiore che plasma e influenza il mondo circostante.
Esiste anche un piatto che parla di nuvole di drago: un popolare antipasto del Sud-est asiatico a base di sfogliatine fritte realizzate con farina di tapioca e frutti di mare misti che servono a conferire loro gusti diversi, conosciuto molto grazie ai ristoranti cinesi.
La Nuvola come icona che rappresenta la manifestazione fisica dello spirito
Non sono legate al classico concetto di nuvola, ma spesso gli spiriti delle persone chiamati Hitodama vengono disegnati come piccole nuvolette. questa rappresentazione può essere quindi scambiata come rappresentazione di una nuvola, ma non ha gli stessi significati.

Secondo la mitologia giapponese le anime delle persone morte da poco assumono la forma di hitodama e appaiono come piccole sfere luminose di colore blu pallido o verdastro con una piccola coda, generalmente nei cimiteri e soprattutto in estate. Sarebbe talvolta possibile osservarle accanto a persone gravemente malate come manifestazione dell’anima che lascia gradualmente il corpo. Tuttavia le hitodama generalmente si dissolvono o si nascondono dopo essere state avvistate; sono invece attratte da persone di particolare forza spirituale.
Hitodama (人魂 o 人玉) indica in giapponese un tipo di fuoco fatuo associato tradizionalmente alle anime dei morti; la parola è composta dal kanji hito (人 “umano”) e da uno dei due kanji omofoni tama, per “anima” (魂) o “sfera” (玉).
Nelle rappresentazioni moderne (a partire dagli ukiyo-e del XIX secolo) le hitodama accompagnano tipicamente la manifestazione fisica dello spirito come yūrei. Altri tipi di fuochi fatui presenti nella tradizione giapponese sono gli onibi (鬼火 fuochi demoniaci), originari della tradizione cinese dove sono noti come guǐhuǒ, che accompagnano le manifestazioni di esseri spirituali di origine non umana, e in particolare quelli prodotti dalle kitsune, noti come kitsune-bi, accusati di attirare i viandanti lontano dal sentiero per farli perdere nel bosco.
Fonti: wikipedia.org – venere.it – Wikipedia.org giapponese – wikipedia.org asiatico – hdasianart.com